LA NOSTRA STORIA

La Contrada Santa Maria al Pozzolo, già porta al borgo, prende il nome dall’omonimo Oratorio di S. Maria eretto da Benedetto Guidi, nel 1336 in località Pozzolo, chiamata così, per il piccolo pozzo posto a fianco della Chiesa, oggi Santuario di S. Liberata. Il pozzo è diventato lo stemma della Contrada e simbolo delle bandiere Bianco - Azzurre.

E’ la più titolata tra le quattro contrade per i numerosi Palii vinti, al momento vanta 20 palii vinti in XLIII edizioni disputate.
Le contrade nel primo sabato di Settembre, si disputano il “Palio del Cerro”, manifestazione che si svolge in onore di Santa Liberata, patrona di Cerreto Guidi.

Il Palio rievoca giochi rinascimentali nella cornice della magnifica Villa Medicea e delle scale del Buontalenti che fanno da sfondo alla manifestazione, e alla presenza della Corte di Paolo Orsini e Isabella De’ Medici.

Il Gruppo Storico, cuore della Contrada, nasce con essa e si inserisce nella tradizione attraverso i Tamburi e le Chiarine, per arricchirsi con Sbandieratori. Le sue musiche ed il suo folklore, attraverso lo studio di ritmi e giochi rinascimentali, mantengono viva la tradizione della terra Toscana alle manifestazioni Storico – Culturali più importanti, esibendosi nelle località sia Toscane che non. Nel corso degl’ultimi anni il Gruppo dei Musici si è arricchito con nuovi ritmi che apportano una rinascita all’immagine del Gruppo.
Lo stesso è accaduto all’interno dei giochi delle Bandiere, le quali hanno cambiato con semplici accorgimenti l’armonia e la sincronia dei movimenti.
Negl'ultimi anni la Contrada si è allargata, dando spazio ai “Piccoli”, ha formato un Gruppo di Musici e Sbandieratori dell’età dai sei anni agl’undici.
Partecipano alle rappresentazioni del Gruppo con musiche e giochi adatti alla loro età.

Storia del Palio del Cerro
Il Palio del Cerro, rievocazione storica in costumi rinascimentali e giochi di carattere popolare, si svolge ogni anno, dopo il tramonto del sole, in Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, il sabato precedente la prima domenica di Settembre.

Le sue origini si perdono nel tempo e sono legate al culto di Santa Liberata, nato fino dal XIV secolo nell’antico castello, il cui nome risale al cerro, una quercia diffusa allora nel territorio circostante, e nel dominio della famiglia casentina dei conti Guidi.

Un documento del 21 Agosto 1558, relativo ai festeggiamenti in ossequio della Santa, ci dà notizie di un Palio “col fante” tenuto in suo onore e sotto la sua protezione. Si trattava probabilmente di una corsa di cavalli, montati da fanti, difficile e pericolosa per la natura e la conformazione del terreno da percorrere. I Cerretesi, quando nel 1969 hanno deciso di ripristinare questa tradizione, hanno sostituito l’antica gara con giochi altrettanto antichi, connessi con le vecchie consuetudini popolari e improntati sulle forze, sull’abilità, sui riflessi: il tiro alla fune, la corsa sui troppoli, particolari mattoni di legno, il tiro con la balestra, la corsa nelle bigonce, il lancio degl’anelli.
Le quattro Contrade in cui è diviso il territorio del castello: Porta Santa Maria al Pozzolo, Porta Caracosta, Porta al Palagio e Porta Fiorentina, dopo le sfilate in costume per le vie del centro storico scendono in gara davanti alle monumentali rampe della Villa Medicea, erette fra il 1564 e il 1567 su commissione di Cosimo I dei Medici sul colle dove un tempo sorgeva la rocca dei conti Guidi.
Alla fine della competizione, la Contrada vincente conquista un drappo dipinto da un artista famoso con un soggetto attinente a Santa Liberata, i cui festeggiamenti si celebrano il giorno dopo.
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